Cari genitori,
è un momento particolarmente difficile per il nostro Paese.
Ci siamo trovati tutti ad affrontare un’imprevista emergenza sanitaria.
Le misure messe in atto dalle istituzioni, per impedire il diffondersi incontrollato del contagio dal coronavirus sono ormai note.
Dal mio lato, essendo libera professionista, la decisione di continuare o meno a lavorare è lasciata alla mia coscienza.
Ebbene, proprio in coscienza ho deciso di chiudere lo studio e sospendere tutti gli appuntamenti fissati per questa settimana e fino a quando l’emergenza non sarà risolta.
In questa fase così delicata desidero tuttavia condividere con voi alcune riflessioni.
È normale avere PAURA ma non lasciamoci sopraffare da essa.
Da “esperta” delle emozioni ci tengo a dirvi che la paura non è necessariamente una emozione negativa; può essere funzionale qualora ci fa attivare in una situazione che riteniamo pericolosa. Dobbiamo dunque farne una risorsa!
È importante imparare a contenerla per non farci prendere dall’ansia… Sarà la nostra guida verso il comportamento più opportuno da seguire.
Facciamo quindi attenzione e affidiamoci alle indicazioni degli esperti!
PROTEGGIAMO I BAMBINI SE PROTEGGIAMO LA LORO FAMIGLIA
Per qualche motivo che non sappiamo spiegare, sappiamo che i bambini sembrano essere più protetti rispetto agli adulti.
Tuttavia la protezione con loro non è mai abbastanza, ed è nostro dovere comunque proteggere soprattutto quelli più deboli, così come tutti quelli che compongono la loro famiglia, può essere comunque un problema per un bambino avere i genitori o i nonni malati!
❤GRAZIE!
Colgo l’occasione, infine, per fare un ringraziamento a tutti quelli che sono impegnati in prima linea nella gestione di questa emergenza (medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari).
È anche per loro che dobbiamo rallentare.
Le nostre relazioni, state certi, riprenderanno presto a camminare virtuose verso gli ambiziosi progressi di sempre.
Rimango a vostra disposizione telefonicamente per qualsiasi esigenza.
A tutti voi un saluto fiducioso.
Francesca Loffredo