Non è semplice riconoscere il disagio psicologico nei bambini.
In particolare in età prescolare la capacità di esprimere un disagio dal punto di vista verbale è ancora difficile dunque i bambini tendono a esprimerlo attraverso veri e propri sintomi fisici o attraverso il comportamento.
A volte alcuni genitori possono reagire sottovalutando i sintomi o a volte si ricercano cause di tipo organico consultando pediatri e facendo diversi esami dall’esito negativo.
Tutti i sintomi in età evolutiva hanno una funzione per il bambino molto importante quindi è necessario scoprire a cosa serve quello specifico sintomo.
Quando c’è un sintomo in un bambino c’è sempre qualcosa nei genitori o negli adulti di riferimento che lo rinforza.
Quindi la lettura deve essere fatta in chiave relazionale con le figure di riferimento: genitori, insegnanti e chi ha un ruolo importante nella loro vita.
Ma a quali segnali dobbiamo prestare particolare attenzione?
. calo nel rendimento scolastico o difficoltà di apprendimento
· alterazioni nel sonno (difficoltà di addormentamento, risvegli frequenti, incubi notturni)
. variazioni delle abitudini alimentari ( calo nell’appetito)
· comparsa di regressioni (per esempio bambino che torna a farsi pipì o cacca addosso dopo aver acquisito controllo sfinterico)
· cambiamenti di umore importanti e repentini
· somatizzazioni (mal di pancia, mal di testa, vomito, mal di stomaco)
· difficoltà a calmarsi dopo un’emozione intensa, il bambino appare inconsolabile anche se interviene un adulto di riferimento
Esistono disagi temporanei o crisi evolutive del tutto normali, ma quando il malessere interferisce in modo significativo nella quotidianità del bambino e dura da molto tempo potrebbe essere utile rivolgersi ad uno specialista.