PERCHE’ MIO FIGLIO SI COMPORTA COSì?

Nel mio lavoro mi ritrovo spesso a parlare con genitori che si trovano a fare i conti quotidianamente con comportamenti che risultano difficili da gestire e spesso questi comportamenti vengono definiti CAPRICCI

Io cerco sempre di evitare di usare questo termine perché il termine “capriccio” assume un significato superficiale, una semplificazione di qualcosa che potrebbe avere invece ragioni più profonde.

Probabilmente chiamiamo CAPRICCI tutti quei comportamenti che come adulti non sappiamo decodificare.

È vero, a volte non è affatto facile capire cosa sta succedendo al proprio bambino, ma evitiamo di concludere frettolosamente che questo sia un capriccio e cerchiamo di capire il significato profondo di quel comportamento.

Uno strumento che di solito utilizzo coi genitori è l’ABC.

Partendo da un episodio specifico riportato dai genitori cerchiamo assieme di capire qual è la FUNZIONE del comportamento del bambino.

Spesso ciò che facciamo come genitori è di porre attenzione sui problemi e sulle loro conseguenze (C) e poco sulle circostanze in cui i comportamenti problematici hanno origine ( A) .

Ad esempio, “ottenere l’attenzione di mamma e/o papà” è uno dei più potenti rinforzatori per la maggior parte dei bambini. 

Spesso le crisi hanno proprio la funzione di attirare lo sguardo delle persone per loro più importanti, che potrebbero aiutarli ad esempio a regolare uno stato emotivo doloroso o negativo, come la paura, la noia, la rabbia, etc.

Se scegliamo semplicemente di ignorare queste richieste, non rispondiamo al bisogno del bambino; se acconsentiamo a dar loro attenzione quando fanno i capricci, gli insegniamo a farne ogni volta che vogliono attenzione.

Che fare allora?

In questo caso, potremmo dare più attenzione agli “antecedenti” di un comportamento, ovvero a ciò che lo precede.

Cosa stava facendo il bambino prima di iniziare la crisi? 

Cosa è accaduto? A quali stimoli dell’ambiente esterno è stato sottoposto? 

Ci possono essere stimoli interni che possono aver innescato quel comportamento? (come ad esempio fame e sete, o sonno, o emozioni intense o dolorose, pensieri, ricordi, idee, etc.) 

Quando si analizzano in questo modo i comportamenti dei nostri figli, riusciamo a capirne il significato più profondo che si nasconde dietro ad un “capriccio”.


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...